L’EVOLUZIONE DEL TAX WHISTLEBLOWING: DAL CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE ALLA PREVENZIONE DELLA PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA
Palavras-chave:
WHISTLEBLOWING, CORTE EUROPEA DEI DIRITTO DELL’UOMO, DIRITTO TRIBUTARIO COMPARATO, DIRETTIVA UE 23, PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA, EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALEResumo
I più recenti scandali finanziari (LGT, UBS, HSBC, LuxLeaks, Panama Papers) hanno fatto emergere fenomeni di evasione e frode fiscale internazionale di proporzioni inimmaginabili e sono scoppiati grazie al ruolo giocato nell’ombra dai tax whistleblowers, versione moderna delle spie di altri tempi il cui agire si è sempre retto sul precario equilibrio tra i contrastanti sentimenti di biasimo e di ammirazione. Ma la morale non è in grado di discernere i confini tra interesse pubblico e interesse individuale e spinge affinché la legge trasformi magicamente il vizio della delazione nella virtù di una segnalazione, nobiliti una facoltà avvolta nell’incertezza delle sue conseguenze in un diritto meritevole di protezione giuridica. Nel diritto tributario addirittura la protezione del diritto di segnalare le patologie finanziarie è stata preceduta da un vero e proprio dovere, altrimenti sanzionabile, di informare la Pubblica Autorità su sospetti di evasione e frode fiscale nazionale ed internazionale. E poiché la dimensione globale di quella evasione interpretativa che è la pianificazione fiscale aggressiva sta assumendo proporzioni senza precedenti, si rende necessario estendere gli obblighi di segnalazione addirittura in prevenzione di questo nuovo disvalore sociale. Tutto questo comporta dal punto di vista morale una diversa percezione delle libertà individuali, e dal punto di vista giuridico un diverso rapporto Fisco contribuente, su cui è bene cominciare ad interrogarsi.
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